
Coloranti naturali estratti dalle piante: un tuffo nel mondo dei colori sostenibili.
Coloranti naturali estratti dalle piante: un tuffo nel mondo dei colori sostenibili.
Nel mondo moderno, il desiderio di ridurre l’impatto ambientale e di tornare a soluzioni più naturali si sta facendo sempre più forte. Una delle aree in cui questo cambiamento è particolarmente evidente è l’industria dei coloranti, che tradizionalmente ha fatto uso di sostanze chimiche sintetiche. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse per i coloranti naturali estratti dalle piante, che non solo offrono una gamma di sfumature ricche e uniche, ma sono anche sostenibili e sicuri per l’ambiente e per la tua casa.
Perché scegliere i coloranti naturali botanici per gli intrni?
I coloranti sintetici, sebbene molto utilizzati, possono essere dannosi per la salute e l’ambiente, poiché spesso contengono sostanze chimiche che non sono facilmente degradabili. Inoltre, molti di questi coloranti sono ottenuti tramite processi industriali complessi e inquinanti. Al contrario, i coloranti naturali estratti dalle piante derivano da fonti rinnovabili e biodegradabili, riducendo l’impatto ecologico.
Le piante e i loro colori
Molte piante contengono pigmenti che possono essere estratti per ottenere coloranti naturali. Ogni pianta ha il proprio tipo di pigmento, che determina la tonalità finale del colore. Ecco alcuni degli esempi più noti:
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Giallo
Curcuma (Curcuma longa): Questa radice è famosa per il suo intenso colore giallo dorato. Viene utilizzata in cucina, ma anche per tingere tessuti.
Zafferano (Crocus sativus): Si ricava dagli stigmi dei fiori della pianta coltivata in Asia minore e nel bacino mediterraneo. La storia ci racconta che gli antichi egizi utilizzavano già questa polvere per tingere i tessuti.
Reseda (Reseda luteola): Pianta spontanea europea. Particolarmente usata nel Medioevo, per sexcolo è stato il colorate giallo per eccellenza.
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Blu
Indigo (Indigofera tinctoria): La pianta di indaco è storicamente una delle più utilizzate per ottenere un blu intenso e profondo. Il colore blu è dovuto alla presenza di indigo, che è stato utilizzato fin dall’antichità per tingere tessuti e creare pigmenti artistici.
Guado o Pastello (Isatis tinctoria L.): Si ricava dalle foglie di un’erba appartenente alle Crocifere, che cresce in tutta Europa. Nel Medioevo rappresentava il colore azzurro-blu per eccellenza.
Campeggio (Haematoxylum campechianum L.): è una polvere tintoria pura, al 100% naturale che ci regala colori dal viola al blu scuro. Non contiene agenti chimici, metalli pesanti, picramato. In passato dalla corteccia veniva ricavata una tintura utilizzata nell’industria tessile.
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Rosso
Porpora: una sostanza secreta da molluschi del genere Murex diffusi nel Mar Mediterraneo, la cui scoperta è attribuita ai Fenici. La porpora era costosissima: occorrevano più di 10.000 conchiglie per estrarre pochi grammi colore.
Verzin o legno rosso del Brazile (Caesalpinia tinctoria): si ricava dalla corteccia degli alberi delle Cisalpinacee. Veniva usato per le velature del legno e per tingere i tessuti. La seta si poteva tingere anche direttamente senza mordenti; tuttavia man mano che si ampliava la gamma dei mordenti disponibili e si affinava l’abilità dei tintori ad usarli, si otteneva un numero sempre più vasto di tonalità di colore dallo stesso materiale tintorio.
Barbabietola (Beta vulgaris): La barbabietola è una pianta che offre un ricco pigmento rosso, grazie alla presenza di betalaine. Questo colorante è utilizzato spesso per i prodotti tessili.
Mallo di noce (Juglans regia): Il mallo di noce, la parte esterna del frutto, produce una colorazione marrone scuro, molto apprezzata per la tintura di tessuti e per l’artigianato.
Lacca (Kerria lacca): La lacca è un insetto che produce una sostanza che, una volta trasformata, dà luogo a un colorante rosso intenso, molto utilizzato in India per la colorazione di tessuti, ma anche come pigmento per le pitture.
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Verde
Spinaci (Spinacia oleracea): Sebbene noti per essere un alimento sano, gli spinaci contengono anche un pigmento verde naturale, la clorofilla, che può essere estratto e utilizzato in vari settori.
Ortica (Urtica Sp.): cresce ovunque e le sue foglie sono perfette per ottenere un verde tendente al grigio.
Altri colori naturali
Nel caso del Legno Brasile, si poteva avere una grande varietà di rossi, rosa e porpora a seconda della durata del bagno di immersione della polpa del legno in acqua, dal pH del bagno di colore e dalle sostanze mordenzanti usate.
In bagno acido e senza mordenti si hanno il giallo, l’arancio vivo, un prugna rosato ed un prugna scuro; l’aggiunta di alcali dà un cremisi con allume, un viola porpora con sali di cromo, un rosa antico con sali di stagno ed un color mora con sali di rame.
Tutti i manuali di tintura dal Quattrocento in poi lo citano abbondantemente come tintura di base per creare non solo imitazioni meno costose di cremisi e paonazzo, o il falso porpora in mistura con l’indaco, ma anche per creare, in mistura con scotano e campeggio, i nuovi colori tanto di moda in Francia nel Settecento quali il cannelle, marron, jus de prune, lie de vin.
I Vantaggi dei Coloranti Naturali
- Sostenibilità: Poiché provengono da piante, i coloranti naturali sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo la dipendenza da risorse non rinnovabili e il rischio di inquinamento.
- Salubrità: I coloranti naturali sono generalmente più sicuri rispetto ai sintetici, in particolare per l’uso in alimenti e cosmetici. Inoltre, molti di questi pigmenti sono anche ricchi di proprietà nutritive e antiossidanti.
- Diversità cromatica: Le piante offrono una gamma molto ampia di colori che non possono essere facilmente replicati dai pigmenti sintetici, con sfumature uniche e naturali che conferiscono un fascino particolare a ogni creazione.
- Basso impatto ambientale: La produzione di coloranti naturali richiede in genere meno energia rispetto a quella dei coloranti sintetici, ed è associata a pratiche agricole che, se ben gestite, possono avere un impatto positivo sull’ambiente.
Come Vengono Estraiti i Coloranti dalle Piante?
L’estrazione dei coloranti naturali dalle piante avviene attraverso vari metodi, che possono includere la bollitura, l’infusione o l’uso di solventi naturali come l’acqua o l’alcol. Ogni pianta richiede un metodo specifico per ottenere il miglior rendimento e la qualità del colore. Ad esempio, per estrarre il colore dalla curcuma, la radice viene tritata e bollita, mentre per l’indaco, le foglie vengono fermentate in un processo complesso che permette di ottenere il pigmento blu.
Utilizzi dei Coloranti Naturali
I coloranti naturali estratti dalle piante trovano applicazione sempre più spesso negli interni e nella decorazione degli spazi.
- Industria tessile: La tintura di tessuti con coloranti naturali sta tornando di moda, con molte aziende che cercano di ridurre l’uso di sostanze chimiche. I coloranti vegetali sono usati per creare tessuti unici e sostenibili.
- Arte e pittura: I pigmenti vegetali sono stati tradizionalmente utilizzati nell’arte, e oggi molti artisti e artigiani preferiscono usare coloranti naturali per le loro opere, per un risultato più autentico e rispettoso dell’ambiente.
Conclusione
I coloranti naturali estratti dalle piante rappresentano una scelta ecologica, salutare e affascinante, capace di riscoprire tradizioni millenarie e di rispondere alle esigenze moderne di sostenibilità e salute. Se ti stai chiedendo come integrare i coloranti naturali nella tua casa, il mondo delle piante ti offre una vasta gamma di colori da esplorare.
Scegliere il naturale non è solo una scelta estetica, ma un passo verso un futuro più sostenibile.